30.8.12

forbita ma non ridondante

vorrei essere quella che riesce a raccontare l'ultimo mese mettendoci dentro anche i rumori di sottofondo ma non sono così brava.

sono stata qualche giorno a los angeles. il secondo giorno mi sono comprata un cappello che non mi sono più tolta, ho visitato un museo sulle colline dove, per spostarsi da un padiglione all'altro, si usavano gli ombrelli per il sole, ho ballato a un festival di bonghi sulla spiaggia, sono stata fotografata urlante e con gli occhi chiusi dentro agli studios. los angeles è una città che non mi è mai piaciuta ma non mi sono nemmeno mai sforzata di farmela piacere. è enorme, spalmata tra l'oceano e le colline, ho l'impressione che sia una città che promette ma non mantiene.

san francisco invece è disponibile, di una bellezza imperfetta che conquista al primo sguardo. è una città che si gira a piedi, in bus, in metro, in skate o in bici. san francisco piace a me ed io piaccio a san francisco, dove la gente mi ferma per strada per dirmi che ho una bella collana o un bel cappello (sì, quello). di tante cose viste e fatte, mi porto a casa i picnic allo stern grove, l'uomo nudo a castro, il conversation table in un bar di haight ashbury, i due giorni di caltopia a berkeley e il balletto dell'uomo nel negozio di abbigliamento che è poi diventato il nostro tormentone.
il resto è nei ricordi, nelle foto, nelle mail.

vorrei vivere sempre così, come nell'ultimo mese o come in questi giorni di ritorno, in cui la vacanza dovrebbe essere finita ma c'è sempre un'occasione per qualcosa di piccolo e speciale.

vorrei essere così, come la scrittura di un bel romanzo, forbita ma non ridondante.

Etichette: ,

2 Commenti:

Blogger elena petulia ha detto...

Ma tu sei così.

30/8/12 11:00 AM  
Blogger inattesa ha detto...

e tu dovresti fare la life coach :)

30/8/12 11:04 AM  

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page